Ebbene sì, dopo la prima partita vinta da una squadra di Rugby con il mio contributo sul campo è arrivata la prima partita da titolare della mia vita. Senza cambi, senza bottiglie d’acqua (ho avuto sete solo a fine partita, è un buon segno?) e senza forze ad un certo punto. Ottanta minuti di lotta, da seconda linea, a smazzarsi in mischia chiusa e tenere botta nei placcaggi. Non proprio tecnici e spettacolari ma efficaci, un paio fatti ed un paio mancati. Cose buone e cose cattive. Saranno gli effetti del compleanno, della birra o di non so cosa. Nel disastro totale sono stato uno dei pochi a salvarsi. Parola dei miei allenatori, naturalmente non ho creduto alle loro parole.
Non è facile fare la seconda linea, non ti puoi risparmiare. I piloni se ne accorgono. Non puoi entrare male, i piloni se ne accorgono. Devi tenere le gambe pronte ed elastiche, con due angoli a 90°. Devi tenere il culo di chi sta davanti con le spalle, i piloni se ne accorgono. Dovresti saltare in touche, dovresti ma noi usiamo solo un blocco di salto anche perché non è quello il mio ruolo. Nonostante mi piaccia… e parecchio. In tutto questo vi chiederete: il tallonatore che cazzo fa? Tranquilli, non solo se ne accorge ma vi da rigorosi ordini. Sotto quest’aspetto i piloni sono più comprensivi. E’ difficile ma resta una soddisfazione.
A questo punto vien da chiedersi cosa accadrà nelle prossime partite. Contro la quart’ultima non ho giocato manco un minuto, restando silente in panchina. Contro la prima ho giocato titolare, per assenze forzate. Anche se l’allenatore ha preferito mettere in panchina un altro uomo della mischia, ritenendomi più affidabile (o più volenteroso, punti di vista). Non so come andrà oggi, allenamento, e non so come andrà domenica. Mi auguro di giocare, il più possibile. Di una cosa sono sicuro: ci sarò sempre ed anche se sbaglierò risponderò presente alle chiamate.