sempre peggio, sempre più in basso

Mi sono già espresso in merito ma lo voglio ribadire: voglio bene a Ronan O’Gara

Eppure se dovessi parlare d’idolo lui andrebbe fuori: è nell’olimpo degli ispiratori. L’idolo è l’arbitro che in 40 fasi non ha ravvisato neanche un fallo o un avanti, semplicemente impossibile!

P.S. Volevo esaltare Scilipoti ma idolatrarlo mi sa d’immorale. Di una cosa resto convinto: restare fino in fondo con Silvio senza essere iscritto al suo partito quando neanche i galoppini di Berluska lo hanno fatto mi preoccupa.  Rappresenta il paese, il popolino: ama la gerarchia ma fa di tutto per non esservi dentro formalmente. E mai celebrerò l’italiano medio perché lo disprezzo.

Il Titanic si rifiuta di lanciare un S.O.S.

due volte

Quando Berluska si paragonava a Napoleone non gli abbiamo creduto. Nel 1814 Theodore Gericault ritrasse la sconfitta e l’antieroismo dell’epoca Napoleonica (“e che, Terrore o no, la Rivoluzione Francese era stata una cosa giusta” cit.) . Quasi 200 anni dopo, se ci fossimo arrivati saremmo arrivati a 20 anni esatti dall’inizio, il secondo Napoleone cade (esilio dell’Isola d’Elba o Sant’Elena?) e i suoi cortigiani, i suoi parlamentari, scappano esattamente come nella foto. Voglio lanciare una provocazione: mi auguro che non sopravvivano a questa diaspora. Non ci dovrà essere nessun Metternich a ristabilire uno status quo che inevitabilmente cadrà. Dovranno morire fucilati accanto al loro duce oppure processati da quest’ultimo. Ridateci il Processo di Verona, odio vedere questa gente che non paga. Non si meritano il capro espiatorio.

un rugbista

Un rugbista quando c’è il sole è contento, quando piove lo è ancora di più.

Un rugbista è utile alla squadra qualunque cosa faccia: è utile in campo, quando porta le borracce ai compagni, quando compila il foglio-gara, quando fa il guardialinee.

Un rugbista quando entra dalla panchina ha il diritto di mettere meno tecnica ma il dovere di mettere più energie e cattiveria dei titolari.

Un rugbista può avere un ruolo preferito ma deve saper giocare dovunque. Sì, anche in prima linea.

Un rugbista, quando deve placcare, avanza perché la prima meta consiste nell’impedirla agli avversari.

Un rugbista che gioca in mischia è antropologicamente superiore ad un tre-quarti.

Un rugbista ci mette prima il cuore: la tecnica con il tempo s’impara, il coraggio no.

Un rugbista, quando un compagno marca una meta, è contento ma esulta in maniera composta. In campo ci sono anche gli avversari.

Un rugbista, nella foga agonistica, può scordarsi il paradenti.

Un rugbista, nella foga agonistica, può convincersi di dover schiacciare in meta sulla linea dei 5 metri.

Un rugbista al terzo tempo deve bere e mangiare in base alle sue possibilità. Non deve ubriacarsi e/o strafogarsi.

Un rugbista non va al “Grande Fratello”.

Un rugbista non aspira ad essere il sex-symbol delle italiane, combattendo con il “bellaccione” di “Avanti un Altro”.

Un rugbista può farlo il calendario ma non nudo (la squadra dove gioco io fa un calendario per beneficenza, le foto ci mostrano mentre giochiamo con una squadra di ragazzi affetti da sindrome di Down. Vincono sempre loro).

Un rugbista, a chi non conosce questo mondo, dovrebbe consigliare un concentramento del minirugby.

Un rugbista conosce la distinzione tra ignoranza e stupidità. Il gioco ignorante è un diritto, il gioco stupido è un dovere… da evitare.

30/10/2011: Caimani del Secchia-Marco Polo 5-15. Per la prima volta una squadra di rugby ha vinto con il mio contributo. Ho fatto la seconda linea in mischia chiusa, il numero otto in touche. Il rugbista quasi sempre. Ho ancora molto da imparare.

Bassi, tocco, pausa, ingaggio.